venerdì 2 novembre 2012

Ti spiego perché non voto, con qualche disegnino

Dice che siccome per colpa della delega stiamo navigando nella merda da 3000 anni, allora è meglio continuare a stare nella merda, perché, dice... "non è che non andando a votare si cambiano le cose". Ah bene, invece andando a votare le cose sono cambiate, vero? Lo dimostrino con prove imoppugnabili e concrete! Quindi per certe persone è meglio continuare a navigare nella merda per altri 3000 anni senza neanche provare a cambiare le cose, senza neanche tentare di uscire veramente dal millenario sopruso, fatto di sfruttamenti, di inganni e di promesse mai mantenute. Che schifo di servi! Il peggio! Se almeno non si lamentasserro sempre, dopo! Manco quello sanno fare per darsi una lievissima parvenza di dignità! Anzi, criticano pure chi non vota! Ci sono mille e mille motivi per non votare, mentre chi sostiene il voto non ha un solo straccio di motivo plausibile e umano, anche alla luce della storia mondiale (hanno fallito, lo sanno, e hanno l'ardire di venire a criticare chi vuole cambiare le cose). Allora, per quelli più cocciuti, "faccio qualche disegnino esplicativo" su uno dei motivi per cui è meglio non votare, anche se i governi possono farli lo stesso con una manciata di voti (tutto da dimostrare, poi).

Prendiamo il parlamento come immagine reale dell'oppressione del popolo



Ora prendiamo tanta gente (il popolo)



Facciamo che tutto il popolo (a parte una persona) creda nel voto, ed elegga i suoi rappresentanti a maggioranza, come nella foto sottostante, dove l'unico non votante è isolato dalla massa di pecore deleganti. Si avrà questo effetto.



Ora facciamo che la maggior parte del popolo, volendo provare a cambiare davvero le cose, quindi dimostrando un dinamismo critico e cosciente, non vada a votare. Si avrà quest'altro effetto.




Osserva ora l'immagine qui sotto e poniamoci la domanda: con chi pensi che quella persona non votante si senta più in grado (e più in forza) di costruire qualcosa? Con quelli che dicono "tanto non cambia nulla" e che quindi vogliono che non cambi nulla? O con quelli che vogliono cambiare davvero e si appropriano della dignità di persone?


Non è tutto, altra domanda: con chi avranno a che fare adesso i parlamentari e le polizie? Con una sola persona critica? Con una manciata di dignitosi e incazzati? O con una enorme massa cosciente che è perciò diventata una vera e forte opposizione? Io non voglio far parte dei pavidi e dei fossili servitori. Anche se un governo lo faranno lo stesso, io preferisco far parte di un popolo cosciente e critco, dinamico e operativo, dignitoso e rispettoso della propria libertà, responsabile di se stesso, che rifiuta il sistema mafioso, non lo legittima, e che ha l'ambizione e la volontà di cambiare veramente! E scusate se è poco, eh? E poi, da che parte ci sono più possibilità di cambiare? Nella parte degli inerti cronici? O nell'altra?
In poche parole, fra due situazioni in cui esiste un governo, io preferisco stare dalla parte in cui le persone sono coscienti, e non insieme a delle pecore obbedienti che professano il tristissimo e penosissimo "tanto non cambia niente". Abbiamo visto invece cosa cambia: la coscienza! Ed è solo uno dei motivi del non voto.

P.S.
Lo Stato è oppressivo per indole e vocazione. Lo Stato non ha mai dimostrato (né mai dimostrerà) di funzionare, né ha mai dato al popolo la pace che gli spetta, la libertà che gli hanno rubato, la giustizia che merita. Se lo facesse, nessun governo di Stato esisterebbe.

"Se votare facesse qualche differenza, non ce lo lascerebbero fare" (Mark Twain)

1 commento:

Anonimo ha detto...

non c'è ombra di dubbio