Sono sgomento.
I bambini che conoscevamo qualche anno fa erano soliti applicarsi in disegni come quello qui allegato, pieni di gioia per la convivenza civile, lontani da qualsiasi pregiudizio, inclini alla pace fra i popoli. Ma oggi?
Oggi ho partecipato a un dibattito sul valore della condivisione e sull'intercultura, presenti in sala degli studenti di seconda media. Ebbene, ho potuto constatare un diffusissimo sentimento incline al razzismo anche presso questi piccoli esserini. Atroce. Ed è stata proprio la loro tenera età che mi ha spaventato di più.
Ho visto bambini che, a 12 anni, hanno già la coscienza completamente distorta dalla propaganda televisiva. Ogni loro intervento era un attacco diretto alla Costituzione, costruito sulla base di luoghi comuni desunti pari pari dal linguaggio televisivo. Qualche loro insegnante, imbarazzato, mi ha detto che questi discorsi li assorbono dalla famiglia, ma questo è ancora peggio, poiché la famiglia riassume e semplifica ancora di più quel che viene detto in tv, con il risultato di trasmettere ai figli un messaggio molto più deciso e incisivo sul tema razzismo.
Esperienza sconvolgente. Ed ho capito che la propaganda ha lavorato talmente bene che la futura generazione non avrà più bisogno di essere catechizzata. E' già pronta adesso, a 12 anni! E non c'è stato verso di far capire loro dove sta la verità. Erano fortemente convinti e fermi sulle loro posizioni. Un ragazzino, a un certo punto, si è persino alzato in piedi e ha urlato: 'io questi stranieri non li aiuto'!
Al tempo di Mussolini bisognava fascistizzare anche i bambini e, per questo scopo, i fanciulli venivano inseriti in gruppi specifici, in base alla loro età (figli della lupa, balilla...), oggi non serve neppure questo, ci ha già pensato la tv e i genitori. Quindi ho avuto la conferma diretta che il ruolo della scuola è assolutamente insufficiente di fronte alla potenza perversa della tv.
I bambini che conoscevamo qualche anno fa erano soliti applicarsi in disegni come quello qui allegato, pieni di gioia per la convivenza civile, lontani da qualsiasi pregiudizio, inclini alla pace fra i popoli. Ma oggi?
Oggi ho partecipato a un dibattito sul valore della condivisione e sull'intercultura, presenti in sala degli studenti di seconda media. Ebbene, ho potuto constatare un diffusissimo sentimento incline al razzismo anche presso questi piccoli esserini. Atroce. Ed è stata proprio la loro tenera età che mi ha spaventato di più.
Ho visto bambini che, a 12 anni, hanno già la coscienza completamente distorta dalla propaganda televisiva. Ogni loro intervento era un attacco diretto alla Costituzione, costruito sulla base di luoghi comuni desunti pari pari dal linguaggio televisivo. Qualche loro insegnante, imbarazzato, mi ha detto che questi discorsi li assorbono dalla famiglia, ma questo è ancora peggio, poiché la famiglia riassume e semplifica ancora di più quel che viene detto in tv, con il risultato di trasmettere ai figli un messaggio molto più deciso e incisivo sul tema razzismo.
Esperienza sconvolgente. Ed ho capito che la propaganda ha lavorato talmente bene che la futura generazione non avrà più bisogno di essere catechizzata. E' già pronta adesso, a 12 anni! E non c'è stato verso di far capire loro dove sta la verità. Erano fortemente convinti e fermi sulle loro posizioni. Un ragazzino, a un certo punto, si è persino alzato in piedi e ha urlato: 'io questi stranieri non li aiuto'!
Al tempo di Mussolini bisognava fascistizzare anche i bambini e, per questo scopo, i fanciulli venivano inseriti in gruppi specifici, in base alla loro età (figli della lupa, balilla...), oggi non serve neppure questo, ci ha già pensato la tv e i genitori. Quindi ho avuto la conferma diretta che il ruolo della scuola è assolutamente insufficiente di fronte alla potenza perversa della tv.
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