Un sistema che si fonda sul capitalismo e sulla gerarchia produce individui-boia che fanno del mercato e della competizione la loro unica ragione di vita, ritenendo addirittura un valore la mercificazione del loro stesso corpo. Da oltre 200 anni ci domandiamo con più fervore se la società e le persone abbiano bisogno di questo sistema, o se non sia piuttosto il sistema ad aver bisogno delle persone costituite e costrette in società-Stato.
L'anarchia ha dato la risposta, ha indicato la strada, ha fornito e continua a fornire esempi concreti di buona società (non utopie quindi). Spetta alla società, alle persone di buon senso, staccarsi dai pregiudizi di cui sono inconsapevolmente vittime, e cominciare a considerare l'anarchia come l'unica soluzione per poter offrire ai nostri figli e nipoti un futuro da persone, non da sudditi.
Nel corso della mia storia personale ne ho sentite di tutti i colori intorno all'anarchia. Tutti pregiudizi e stereotipi che vanno da 'l'anarchia è caos e utopia', a 'l'anarchia è violenza', o anche 'per realizzare l'anarchia ci vuole una grande presa di coscienza e maturità, cosa impossibile, almeno adesso', e cose di questo genere. Tutte sciocchezze, pretesti per nulla ragionati. Tutti gli anarchici possono dimostrare in qualunque momento non soltanto che l'anarchia si è realizzata concretamente più volte, e, come registra Colin Ward in un suo celebre libro, che l'anarchia si rivela in mille modi ogni giorno senza accorgercene, ma che è semmai ben più difficile, se non impossibile, attuare i precetti moralistici della chiesa, che molti inseguono a bocca aperta come pesci all'amo, ma che MAI in 2000 anni si sono realizzati; di più, hanno contribuito a distruggere la morale naturale dell'Uomo, costringendolo in mille prigioni fatte di paure e di illusioni. L'anarchia invece non è un'illusione, non lo è mai stata. Ciò che risulta davvero utopistico non è l'anarchia, quanto il credere (ancora) ad una società giusta basata su questo sistema statale e gerarchico, dove l'essere umano non è più tale, ma merce, pedine da sfruttare, carne da macello, strumento per far arricchire le caste di ogni colore politico che sono le leve del sistema-Stato. La società giusta per mezzo dello Stato non si è mai realizzata, e mai si realizzarà, prendiamone atto una volta per tutte e non facciamo gli struzzi. Si abbia il coraggio di guardare in faccia la realtà e la propria coscienza.
Ma qui adesso non è più il caso di fare il pelo al prossimo, non possiamo più permetterci il lusso di evitare gli argomenti solo perché portano in calce la 'A cerchiata'. Credo vi sia un'urgenza che vada al di là delle firme, al di là delle dispute e delle divisioni. Dico solo questo in conclusione: da 3000 anni vige il sistema-Stato, e da allora, cioé da quando gli uomini sono stati fatti schiavi per conto di una casta di pastori guerrieri (kurgan), mai nulla è cambiato. Possibile che non ci si accorga di questo? Possibile che, di fronte alle illusioni di cambiamento (mai visto) propagandate dal sistema, generazione dopo generazione, non si sia pensato che è proprio questo sistema che va cambiato perché mente sapendo di mentire? Io ho sentito dire persino che, proprio perché sono 3000 anni che va avanti così, allora è giusto che tutto ciò continui, come se chi pensa questo avesse avuto esperienza di altri sistemi di gestione della società. Si facciano una domanda e si diano anche una risposta coloro che difendono il sistema-Stato (ma di cui poi, puntualmente, si lamentano) e chiedo loro: se voi vi ritenete tanto intelligenti da aver capito così bene l'anarchia, tanto da ridurla a stereotipi e frasi fatte, assunti pseudocartesiani, come spiegate il fatto che mille e mille intellettuali di ogni epoca hanno abbracciato l'ideale anarchico? Erano (e sono) talmente idioti da non essere capaci di arrivare alle vostre identiche ed affrettate conclusioni? O forse, piuttosto, hanno imparato a discernere e a non cadere nelle trappole della propaganda denigratoria del luogo comune? Rispondetemi, vi prego, magari evitando i luoghi comuni, se ce la fate.
L'anarchia ha dato la risposta, ha indicato la strada, ha fornito e continua a fornire esempi concreti di buona società (non utopie quindi). Spetta alla società, alle persone di buon senso, staccarsi dai pregiudizi di cui sono inconsapevolmente vittime, e cominciare a considerare l'anarchia come l'unica soluzione per poter offrire ai nostri figli e nipoti un futuro da persone, non da sudditi.
Nel corso della mia storia personale ne ho sentite di tutti i colori intorno all'anarchia. Tutti pregiudizi e stereotipi che vanno da 'l'anarchia è caos e utopia', a 'l'anarchia è violenza', o anche 'per realizzare l'anarchia ci vuole una grande presa di coscienza e maturità, cosa impossibile, almeno adesso', e cose di questo genere. Tutte sciocchezze, pretesti per nulla ragionati. Tutti gli anarchici possono dimostrare in qualunque momento non soltanto che l'anarchia si è realizzata concretamente più volte, e, come registra Colin Ward in un suo celebre libro, che l'anarchia si rivela in mille modi ogni giorno senza accorgercene, ma che è semmai ben più difficile, se non impossibile, attuare i precetti moralistici della chiesa, che molti inseguono a bocca aperta come pesci all'amo, ma che MAI in 2000 anni si sono realizzati; di più, hanno contribuito a distruggere la morale naturale dell'Uomo, costringendolo in mille prigioni fatte di paure e di illusioni. L'anarchia invece non è un'illusione, non lo è mai stata. Ciò che risulta davvero utopistico non è l'anarchia, quanto il credere (ancora) ad una società giusta basata su questo sistema statale e gerarchico, dove l'essere umano non è più tale, ma merce, pedine da sfruttare, carne da macello, strumento per far arricchire le caste di ogni colore politico che sono le leve del sistema-Stato. La società giusta per mezzo dello Stato non si è mai realizzata, e mai si realizzarà, prendiamone atto una volta per tutte e non facciamo gli struzzi. Si abbia il coraggio di guardare in faccia la realtà e la propria coscienza.
Ma qui adesso non è più il caso di fare il pelo al prossimo, non possiamo più permetterci il lusso di evitare gli argomenti solo perché portano in calce la 'A cerchiata'. Credo vi sia un'urgenza che vada al di là delle firme, al di là delle dispute e delle divisioni. Dico solo questo in conclusione: da 3000 anni vige il sistema-Stato, e da allora, cioé da quando gli uomini sono stati fatti schiavi per conto di una casta di pastori guerrieri (kurgan), mai nulla è cambiato. Possibile che non ci si accorga di questo? Possibile che, di fronte alle illusioni di cambiamento (mai visto) propagandate dal sistema, generazione dopo generazione, non si sia pensato che è proprio questo sistema che va cambiato perché mente sapendo di mentire? Io ho sentito dire persino che, proprio perché sono 3000 anni che va avanti così, allora è giusto che tutto ciò continui, come se chi pensa questo avesse avuto esperienza di altri sistemi di gestione della società. Si facciano una domanda e si diano anche una risposta coloro che difendono il sistema-Stato (ma di cui poi, puntualmente, si lamentano) e chiedo loro: se voi vi ritenete tanto intelligenti da aver capito così bene l'anarchia, tanto da ridurla a stereotipi e frasi fatte, assunti pseudocartesiani, come spiegate il fatto che mille e mille intellettuali di ogni epoca hanno abbracciato l'ideale anarchico? Erano (e sono) talmente idioti da non essere capaci di arrivare alle vostre identiche ed affrettate conclusioni? O forse, piuttosto, hanno imparato a discernere e a non cadere nelle trappole della propaganda denigratoria del luogo comune? Rispondetemi, vi prego, magari evitando i luoghi comuni, se ce la fate.
1 commento:
Purtroppo il lavaggio del cervello è arrivato ad un livello così efficace, che le pecore vanno al macello senza più rendersene conto.
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