mercoledì 1 dicembre 2010

Ancorché la violenza

Lo sapete benissimo, quando uno sbirro carica e colpisce un cittadino, o addirittura lo uccide, nel migliore dei casi lo sbirro non ha alcun risvolto negativo nella sua vita o nella sua carriera, è successo che lo si premia pure. Nel caso peggiore che cosa succede? Succede che le istituzioni dello Stato incolpano il singolo sbirro e, contestualmente, difendono l'intera categoria di violenti in divisa. Cosa vuol dire? Vuol dire che lo Stato sta difendendo se stesso, additando solo la piccola cellula malata. Capito? lo Stato è sempre buono, semmai è soltanto qualche suo rappresentante a dover pagare (quando paga).
Ma se la violenza di Stato viene contrastata da un anarchico (sottolineo 'un') cosa succede oggi?

1) si pensa che la violenza sia stata commessa anzitutto dall'anarchico, non dallo Stato.
2) la colpa ricade su tutti gli anarchici.


Questo succede soltanto per un motivo: la gente ha il cervello completamente zeppo di pregiudizi, costruiti nel tempo dalla propaganda di Stato. Allora chiarisco.
Se un anarchico compie 'violenza' lo fa soltanto per difesa e ben lungi dalla volontà di colpire i cittadini innocenti, anche perché l'anarchico che compie un'azione di forza lo fa proprio per difendere i cittadini. Se un anarchico compie 'violenza' lo fa nella propria autonomia, è una decisione che mai proviene da un diktat esterno o da un contratto di categoria, quindi quell'azione non può essere l'azione di tutti gli anarchici.
Viceversa, quando uno sbirro compie violenza, proprio in 'virtù' del suo ruolo istituzionale, del contratto che ha firmato con lo Stato e delle direttive che da quest'ultimo prende, quell'atto violento è l'espressione della violenza di tutto lo Stato. Quello sbirro è foglia dello stesso albero che, evidentemente, è malato (tutto l'albero) e va tagliato alle radici.
Perciò lo Stato è violento due volte. La prima volta quando vessa i cittadini (sempre), la seconda quando reprime con la forza chi osa difendersi dalle vessazioni.
Tutto questo l'ho detto per chiarire, in estrema sintesi. Va da sè che lo scopo dell'anarchia è quello di difendere la società dalla violenza di Stato, dalle sue torture, dai suoi omicidi, da ogni sua morsa, dalle sue ingiustizie. Vogliamo abolire lo Stato (altrove è stato fatto, si può, nessuno parli di utopia che è un altro errore). Non credete alle parole di chi vuole vendervi l'immagine di uno Stato buono e giusto, imbellettandovelo con vuote parole demagogiche (democrazia, costituzione, uguaglianza, repubblica, legge...). Non credete alla continua propaganda diffamatoria nei confronti dell'anarchia. Un tempo l'anarchia era speranza per tutti i lavoratori, poi lo Stato s'è messo paura e, per salvarsi, ci ha dovuto dipingere come mostri. Uno schiavo che si ribella e si libera dalle catene non è un mostro, semmai è un eroe ed esempio di libertà per tutti. Questo, allo Stato violento e padrone, fa molta paura.

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